“Con i se e con i ma, la storia non si fa”, recita un diffuso luogo comune. Eppure il grande medievista Franco Cardini assicura che per esercitare la professione di storico il dubbio, l’alternativa possibile e non realizzata, la ricerca di quanto non è accaduto ma avrebbe potuto farlo costituiscono strumenti necessari. Insomma che con i se e i ma la storia si fa. Eccome.
Non si deve trascurare che le affermazioni di Cardini in materia di storiografia viaggiano in parallelo con il suo professarsi cattolico. I due fatti sono collegati in profondità.
La concezione positivista della storia maturata nel corso dell’Ottocento, che si sforzava di immaginarla nella forma di una scienza esatta, mirava ad una ricostruzione di un sistema di leggi, rigide quanto possibile, attraverso le quali giungere a una descrizione dei meccanismi che regolano in maniera ferrea la vicenda dell’umanità. Il marxismo era interno a questo ambito di pensiero e nel proclamarsi “materialismo storico”, fondato su immodificabili leggi dell’economia, sosteneva di conoscere il percorso futuro della società e di lavorare perché questo futuro, comunque inevitabile, si avverasse il prima possibile.
Robuste correnti scientifiche sostengono oggi forme di determinismo più sofisticate, ma sempre basate su automatismi, collocati nella materia fino agli scambi elettrici che regolano il funzionamento dei centri nervosi umani, che sarebbe tale da escludere ogni possibilità di scelta e da costringere a considerare pura apparenza ciò che viviamo soggettivamente come autocoscienza e capacità decisionale.
Il libero arbitrio, la libertà concessa da Dio alle donne e agli uomini sta invece alla base della concezione cristiana della realtà. Quindi ciò che è accaduto nel passato avrebbe potuto essere diverso perché i protagonisti degli eventi erano liberi di fare scelte diverse. Di mangiare la mela o di non farlo. Tutti noi siamo costantemente davanti a un reticolo di scelte, siamo autori della nostra vita e, in grande, della nostra storia. Ogni alternativa è contrassegnata da un se o un ma.
L’OSSERVATORE ROMANO, pagina 7
lunedì 21 febbraio 2025