La povertà è una pianta da coltivare

Alla fine del 2023, con un certo anticipo sull’ anno giubilare, l’editore Piano B ha proposto Il grano cresce di Notte. Vita e pensiero di Henry D. Thoreau, biografia del mitico pensatore individualista nordamericano scritta da Antonio Di Chiro. Fra i pellegrini, i viandanti e i camminatori in genere, Henry David Thoreau è una figura molto nota, una sorta di padre nobile dell’ecologismo, del rapporto diretto con la natura e del viaggiare a piedi.

Nonostante questo, più che i suoi scritti, di lui si conoscono alcune vicende particolari, tra le quali spicca il biennio trascorso in solitudine sulle rive del lago Walden, abitando in una capanna di legno di sedici metri quadrati che si era costruito con le proprie mani. La complessità della sua personalità rimane poco nota, come lo sono le sue opere, tra le quali spiccano i monumentali diari, pubblicati in quattordici volumi quarant’anni dopo la sua scomparsa.

Per raccontare vita e imprese di Henry David Thoreau, Di Chiro sceglie una tecnica mista, che rispetta in linea di massima la sequenza cronologica degli avvenimenti, ma si concentra in ciascun capitolo su di un aspetto particolare della sua personalità. Grande spazio è dedicato alle questioni filosofiche, delle quali certamente Thoreau si occupò molto. Amante della solitudine, divideva il tempo tra contemplazione della natura e letture di carattere etico e scientifico.

Henry David Thoreau

Ebbe inoltre grande familiarità con Ralph Waldo Emerson, figura di spicco del trascendentalismo americano, dottrina filosofica dai contorni piuttosto incerti, focalizzata su uno spiccato individualismo, tanto che in molti vi vedono un’anticipazione del superomismo nietzschiano. Emerson era, tra l’altro, il proprietario del terreno sul quale Thoreau edificò la celebre capanna sulle rive del lago. Nonostante si dichiarassero appartenenti alla stessa corrente filosofica, e per parecchio tempo siano stati molto amici, Thoreau visse a lungo nella casa di Emerson e fu precettore di uno dei suoi figli, i loro approcci alla vita erano molto diversi e questo li condusse col tempo a una separazione dai toni anche aspri. Emerson fu un teorico del trascendentalismo, scrittore e conferenziere, benestante e inserito nel dibattito pubblico degli Stati Uniti negli anni che precedettero la Guerra Civile.

Thoreau era uomo eminentemente concreto, attento soprattutto a mettere in pratica nel modo più diretto possibile ciò che teorizzava, e cioè la totale libertà dell’individuo e il rapporto più stretto possibile con la natura incontaminata. La parola wilderness, coniata sulla radice di wild, ossia brado, sta alla base dell’esperienza di vita di Thoreau, le cui convinzioni si sintetizzavano nella frase «Credo nella foresta, e nel campo, e nella notte in cui cresce il grano».

Grande camminatore, diffidava anche degli spostamenti. Tra le sue massime si trova «Viaggiare è il paradiso degli sciocchi» e la capanna che si costruì per vivere solitario sulla riva del lago Walden, facendo tutte le mattine una nuotata appena sveglio quale che fosse il tempo, si trovava a pochi chilometri da Concord, la cittadina del Massachussetts dove nacque e trascorse tutta la vita.

Il racconto dei ventisei mesi trascorsi da solitario, proposto attraverso la riorganizzazione del diario di quegli anni effettuata nel volume Walden , insieme al sostegno fornito agli schivi fuggiaschi e al rifiuto di pagare le tasse a un Paese a suo giudizio troppo militarizzato hanno reso Thoreau un personaggio di riferimento nell’immaginario libertario.

La complessità della sua personalità rimane poco nota, come lo sono le sue opere tra le quali spiccano i monumentali diari

Gli scritti di carattere sociale, La disobbedienza civile e Camminare , ne hanno fatto un paladino dell’individualismo politico, prossimo all’anarchia, anche se difficilmente il suo pensiero può essere ricostruito in termini di progettualità istituzionale. Il fascino e la tensione vitale che lo caratterizzarono possono essere considerati prepolitici. Come lo fu il rifiuto fiscale che lo portò a trascorrere in prigione una notte, esperienza dalla quale dichiarò di aver tratto un grande insegnamento. Di lui hanno scritto Tolstoj, Proust, Gandhi, Martin Luther King, per arrivare ad Hannah Arendt.

È stato paragonato a san Francesco: in punto di morte sua zia, gli chiese di riappacificarsi con Dio, lui rispose di non averci mai litigato. Certo il santo avrebbe apprezzato il suo invito «Coltivate la povertà come la salvia, come se fosse un’erba aromatica del vostro orto».

L’OSSERVATORE ROMANO, pagina 10
lunedì 17 febbraio 2025